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Visualizzazione dei post da febbraio, 2022

Da Operazione Colomba e dai profughi siriani un appello per la pace

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  Si parla già di centinaia di migliaia di sfollati in Ucraina e più di 50mila profughi che hanno attraversato le frontiere dei paesi confinanti. L'Italia si prepara all'accoglienza di chi sta scappando da una guerra folle e assurda come tutte le guerre. Da ogni parte nascono appelli alla pace, inviti alla preghiera, manifestazioni e presidi. Anche Operazione Colomba, che conosce le condizioni di chi è scappato dalla guerra, chiede la nostra adesione a questo grido unanime contro l'ennesimo conflitto armato che provocherà come sempre morte, malattie, povertà, distruzione, paura. La Comunità Papa Giovanni XXIII lancia un appello nato al confine nord del Libano dai volontari di Operazione Colomba, lì presenti dal 2013 al fianco degli sfollati siriani. E l'appello l'hanno scritto insieme ai siriani, a chi una guerra l'ha già vissuta sulla propria pelle. È un appello che non chiede solo una firma, ma un impegno di vita. Perché, dicono i volontari in Libano, «l a gue

Messaggio in bottiglia #3: Al Mukhaiam

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"Casa, non so se dire casa questa tenda come sospesa tra la terra e il cielo"  (Testo di Manuela Fioravanzo) Difficile non commuoversi guardando questo video. Non solo perché sono bambini, e i bambini trasmettono dolcezza e gioia. Ma perché è qualcosa di profondamente toccante vedere che questi bambini sono capaci di giocare e sorridere e saltare e gioire in un luogo che dovrebbe essere casa ma che una casa non è. È qualcosa che infonde non solo gioia, ma speranza. AL MUKHAIAM  مخيم . Al Mukhaiam, il campo profughi. I campi sono costruiti su terreni privati, gestiti da produttori agricoli che mensilmente chiedono un affitto per l'occupazione del terreno. Sono costituiti da tende di nylon e legno, erette su colate di cemento. Chi può permettersi un affitto più alto, vive in garage abbandonati, oppure occupa case in costruzione. Baracche o stanze umide e grigie diventano le abitazioni degli sfollati siriani e alle volte anche dei libanesi più poveri. (Miniara, Akkar, Libano